MYANMAR, ESERCITO DISTRUGGE IL CIBO

L'esercito del Myanmar sta distruggendo tonnellate di sacchi di riso che erano stati immagazzinati e conservati per sfamare gli sfollati interni nel villaggio di Loi Ying Taungche, nei pressi della città di Moebye, nel territorio della diocesi cattolica di Pekhon. Lo riferisce una fonte di Fides nella Chiesa locale di Pekhon, in un territorio che si trova nello stato birmano di Shan, nel Sud del paese. Nelle scorse settimane la Cattedrale del Sacro Cuore di Gesù, nella diocesi di Phekhon, che ospitava sfollati interni, è stata colpita dall'artiglieria dell'esercito birmano.

Si prospetta dunque una forte crisi alimentare, indotta appositamente dalle forze armate per stroncare ogni resistenza popolare. L'esercito birmano, nota la fonte di Fides, utilizza la "politica dei quattro tagli": tagliare ogni accesso al cibo, alle comunicazioni, ai trasporti e alle finanze, per ridurre la popolazione allo stremo.

Gli aumenti dei prezzi dei beni alimentari di prima necessità di hanno colpito particolarmente le aree remote: nello stato di Kachin, Kayah, Shan, il costo del riso è aumentato del 50% e il riso stesso inizia a scarseggiare. Anche il costo del trasporto dei prodotti dalle fattorie alle città è aumentato, data l'impennata del prezzo del carburante, salito del 30% dopo il colpo di stato del 1° febbraio. Il World Food Programme dell'Onu stima che entro i prossimi sei mesi ben 3,4 milioni di persone soffriranno la fame in Myanmar e si è detto pronto a triplicare l'opera di assistenza alimentare nella situazione di emergenza, se le condizioni sul terreno lo consentiranno.



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