I FAGIOLI DI CLEMENTE VII

 Che le religioni abbiano rapporti con gli alimenti, cucina e gastronomia non è una novità, tanto che oggi si parla di teogastronomia, un esempio della quale sono i fagioli che dopo la scoperta delle Nuove Indie (America) sono subito diffusi in Italia per opera di Papa Clemente VII (Giulio Zanobi di Giuliano de' Medici - 1478 – 1534).

Fin dall’antichità – scrive il portale ‘Georgofili’ - il fagiolo dall'occhio originario dell'Africa è coltivato da Greci e Romani e durante il Medioevo costituisce una delle fonti di proteine delle classi povere rientrando anche tra le coltivazioni raccomandate da Carlo Magno nel Capitulare de villis. Questa conoscenza costituisce un vantaggio nella diffusione in Europa del fagiolo americano che pare iniziare in Veneto nel 1729. Nel nuovo continente i fagioli sono osservati da Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio a Cuba.

Ma i fagioli americani introdotti con successo in Europa sono di origine andina, quindi dopo la spedizione nel nord del Perù iniziata nel 1524 da Francisco Pizarro (1478 – 1541) insieme a Diego de Almagro (1475-1538). Il fagiolo andino che arriva in Europa è subito coltivato in Italia e a Roma conosciuto dal pontefice Clemente VII che dopo averlo assaggiato ne apprezza la bontà in zuppa, lo giudica migliore delle fave e ne diventa un importante divulgatore regalandolo ad amici e parenti. Tra i primi vi è


Giovanni Pietro Valeriano Dalle Fosse di origini bellunesi, che Clemente VII nomina cameriere segreto, protonotario apostolico, conte palatino, nel 1533 eletto cardinale e nel 1537 ordinato prete, al quale dona i nuovi fagioli americani che il Valeriano nel 1529 porta nelle sue terre di nascita bellunesi da cui si espandono nella Terraferma veneta. Nelle terre toscane d’origine del Papa il fagiolo andino arriva nel 1530 dove tra i parenti del Papa vi è Caterina Maria Romula di Lorenzo de' Medici sposa a Enrico II di Valois re di Francia. Caterina porta in Francia un nuovo stile di cucina e di tavola, dove si usano anche le forchette oggetto sconosciuto se non osteggiato e deriso, ma anche i fagioli che gli ha dato lo zio Papa Clemente VII e che arrivano in quel paese in verso il 1533-1535.

La rapida accettazione nella cucina dei fagioli americani in Italia trova un riscontro nella loro rappresentazione nel quadro del Mangiafagioli di Annibale Carracci. 

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