Papa Francesco, a margine dell’udienza generale, ha incontrato padre Vincenzo Bordo, missionario italiano fondatore proprio a Seoul della “Casa di Anna”, una delle istituzioni caritative più importanti nel Paese. Padre Bordo – scrive l’Osservatore Romano - è talmente entrato nel dna del popolo coreano da scegliere per sé il nome Kim Ha Jong. Kim come il nome del primo martire coreano e Ha Jong che nella lingua locale significa “servo di Dio”. E’ questa la prima tappa nel cammino verso la Gmg di Seul.
«Nella lingua coreana non si dice “io”, si dice sempre
“noi”: questa potrebbe essere la chiave della Gmg che non è un evento ma un
cammino di riscoperta, di speranza e, come ha detto il Papa, un bel segno
dell’universalità della Chiesa e del sogno di unità di cui i giovani sono
testimoni» spiega al giornale vaticano padre Bordo - Kim Ha Jong. Viterbese, 66
anni, religioso Oblato di Maria Immacolata, è in Corea da oltre 30 anni, dopo
una esperienza missionaria in Senegal. Dal 1998 a Song-nam, un sobborgo di
Seoul, la “Casa di Anna” ha offerto oltre tre milioni di pasti, garantito più
di ventimila interventi sanitari e realizzato tante altre iniziative a supporto
degli “scartati” delle periferie. Il missionario ha presentato al Papa il suo
ultimo libro: “Chef per amore. Missionario tra i poveri in Corea”.
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